Nello specifico, il Tribunale ha riconosciuto il diritto al risarcimento per il convivente omosessuale che perde il compagno in un incidente stradale.
In seguito al decesso dell’automobilista, infatti, la madre e il convivente more uxorio hanno deciso di costituirsi come parti civili nel processo e il tribunale milanese ha riconosciuto ad entrambi il risarcimento dei danni patrimoniali e morali provocati dal comportamento illecito dell'imputato che ha causato il sinistro.
In particolare, il Giudice di prime cure ha deciso di seguire l’orientamento della Cassazione secondo cui, a prescindere dalla sessualità del partner, spetta comunque al convivente, legato da anni alla vittima del sinistro da una stabile comunanza di progetti e d’intenti, il risarcimento del danno patrimoniale e morale relativo alla perdita del compagno.