(AGENPARL) - Roma, 30 set - Un segnale politico forte, il Governo non
può guardare dall'altro lato. In questo modo l'Organismo Unitario
dell'Avvocatura-Oua, la rappresentanza politica degli avvocati italiani,
sottolinea la decisione dei consigli regionali di Marche, Puglia,
Calabria, Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Piemonte
e Liguria, di chiedere la convocazione di un referendum abrogativo
della legge di riforma della geografia giudiziaria, come previsto
dall'articolo 75 della Costituzione. Nicola Marino, presidente Oua, si
rivolge al premier Letta e al ministro di Giustizia Cancellieri, «nove
regioni, dal nord al sud, con maggioranze di destra e di sinistra e
della Lega, tutte unite dalla richiesta di un referendum abrogativo di
una riforma pensata male e realizzata peggio. Tutto ciò anche grazie
all'iniziativa lanciata a suo tempo dal Presidente dell'Ordine degli
avvocati di Avezzano, Sandro Ranaldi, e alla risposta dei consiglieri
regionali, che hanno così dimostrato una grande sensibilità e un forte
senso di responsabilità ». Il presidente dell'Oua, quindi, contesta che
questa possa essere definita una “riforma epocale” e critica le
previsioni sulle ricadute economiche per il Paese: «Ancora qualche
giorno fa Mario Monti sul “Corsera” rivendicava la paternità di questa
riforma. All'ex premier, ma anche ai vari editorialisti entusiasti del
provvedimento, chiediamo di entrare senza pregiudizi nel merito di
quello che sta davvero succedendo. In questi giorni in alcuni tribunali
si stanno affittando locali per accogliere quelle sedi distaccate che
prima non avevano alcun costo di locazione. Si è passati, quindi, in
taluni casi, da un costo zero a circa 600 mila euro l'anno. Dove è il
vantaggio economico?» Marino, quindi, aggiunge: «Dopo aver assistito
al balletto delle cifre sui possibili risparmi, con previsioni sempre
più al ribasso, abbiamo compreso che in realtà tra sedi da affittare o
da ristrutturare e altre nuove di zecca, ma chiuse, il primo impatto del
provvedimento è di una decisiva perdita economica. Tutto ciò senza
considerare l'aumento dei costi degli atti giudiziari, vista la mancata
implementazione in questi anni del processo telematico. In questa lista
chiaramente non stiamo mettendo le ricadute economiche per tutti quei
funzionari (e avvocati, chiaramente) che saranno costretti a proprie
spese a doversi sobbarcare i trasferimenti, nonché le conseguenze
sull'indotto e sui servizi dei territori colpiti dai tagli». «La
verità - continua il presidente Oua - è che questa riforma non piace non
solo agli avvocati, ai cittadini e ai sindaci colpiti dal
provvedimento, ma anche a quelli che non se sono vittima, perché non si è
chiuso ciò che non funzionava, ma si è fatto solo una operazione di
tagli lineari». Marino infine ricorda che, «molte operazioni di
trasloco non sono state completate e non per le manifestazioni di
protesta, ma per disorganizzazione. Molti uffici sono ancora chiusi, le
udienze vengono rinviate d’ufficio, gli scatoloni sono sui pavimenti con
dentro i fascicoli di procedimenti che riguardano migliaia di
cittadini. Si lavora in condizioni precarie e sono a rischio molti
processi per prescrizione, per non parlare di code infinite dinanzi alla
cancellerie e dagli ufficiali giudiziari». «Ãˆ ora di voltare pagina -
conclude - è chiaro il messaggio delle Regioni, che chiedono di
ricorrere addirittura allo strumento del referendum abrogativo. È il
momento di mettere la parola fine alle polemiche di questi mesi, di
aprire una fase di confronto. Certo rimane grave l’atteggiamento della
Cancellieri che ha deciso non solo di non rispondere a diverse missive
inviate dall’Oua, ma addirittura ha escluso le rappresentanze politiche e
istituzionali degli avvocati dalla costituita Commissione ministeriale
di monitoraggio. L'avvocatura pretende che si rispetti la legge e quindi
di essere consultata sui problemi della giustizia, a partire, appunto,
dalla geografia giudiziaria, nell'ottica di un necessario cambiamento.
Nessuno crede che la rete dei tribunali possa rimanere così come era, ma
non crediamo che questo provvedimento sia lo strumento più adeguato per
ottenere risparmi ed efficienza. Si sospenda la riforma, il ministro
convochi l'Oua per una riunione urgente».
GIUSTIZIA: OUA, NOVE REGIONI CHIEDONO UN REFERENDUM ABROGATIVO SULLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA
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