Il 2015 sarà l’anno delle specializzazioni forensi?
A sentire il Ministro della Giustizia Orlando sembra di sì. Infatti,
il Ministro, in un’intervista esclusiva a “Il Sole 24 ore” ha annunciato
che il regolamento che attua la figura dell’avvocato specialista è finalmente pronto ed è stato inviato al Consiglio nazionale forense ed al Consiglio di Stato per i relativi pareri.
Il regolamento (vedi allegato in basso) individua ben 14 aree di specializzazione:
1) Diritto delle persone e della famiglia;
2) Diritto della responsabilità civile;
3) Diritto penale;
4) Diritti reali, condominio e locazioni;
5) Diritto dell’ambiente;
6) Diritto amministrativo;
7) Diritto industriale e della proprietà intellettuale;
8) Diritto commerciale e della concorrenza;
9) Diritto dell’esecuzione forzata e delle procedure concorsuali;
10) Diritto bancario e finanziario;
11) Diritto tributario;
12) Diritto del lavoro, della previdenza e dell’assistenza;
13) Diritto dell’Unione europea;
14) Diritto internazionale.
1) Diritto delle persone e della famiglia;
2) Diritto della responsabilità civile;
3) Diritto penale;
4) Diritti reali, condominio e locazioni;
5) Diritto dell’ambiente;
6) Diritto amministrativo;
7) Diritto industriale e della proprietà intellettuale;
8) Diritto commerciale e della concorrenza;
9) Diritto dell’esecuzione forzata e delle procedure concorsuali;
10) Diritto bancario e finanziario;
11) Diritto tributario;
12) Diritto del lavoro, della previdenza e dell’assistenza;
13) Diritto dell’Unione europea;
14) Diritto internazionale.
Per ogni area di specializzazione, poi, la tabella allegata al testo presentato dal ministero individua diversi ambiti di competenza.
Ad esempio, nell’area del “diritto delle persone e della famiglia”
rientrano le competenze in materia di: diritto di famiglia, diritto
delle associazioni, diritto dell’immigrazione, diritto delle successioni
e diritto minorile.
Ma come ottenere la qualifica di avvocato specializzato? Le alternative sono due:
1) frequentare appositi corsi di specializzazione della durata di almeno due anni e conseguire il relativo attestato di specializzazione;
2) ovvero, per riconoscimento di comprovata esperienza nel settore di interesse. In questo caso è richiesta una anzianità di iscrizione continuativa all’Albo di almeno otto anni, dimostrando di aver maturata la comprovata esperienza. Tuttavia, per coloro che hanno un’anzianità di iscrizione all’Albo inferiore ad almeno 8 anni, le porte per la specializzazione non sono del tutto chiuse: infatti, la comprovata esperienza può essere riconosciuta anche qualora il candidato sia in grado di dimostrare di avere trattato nell’arco degli ultimi 5 anni, in modo assiduo e prevalente, cause riferite all’area per cui si richiedere il riconoscimento. Il numero minimo di cause trattate è di 50 all’anno.
2) ovvero, per riconoscimento di comprovata esperienza nel settore di interesse. In questo caso è richiesta una anzianità di iscrizione continuativa all’Albo di almeno otto anni, dimostrando di aver maturata la comprovata esperienza. Tuttavia, per coloro che hanno un’anzianità di iscrizione all’Albo inferiore ad almeno 8 anni, le porte per la specializzazione non sono del tutto chiuse: infatti, la comprovata esperienza può essere riconosciuta anche qualora il candidato sia in grado di dimostrare di avere trattato nell’arco degli ultimi 5 anni, in modo assiduo e prevalente, cause riferite all’area per cui si richiedere il riconoscimento. Il numero minimo di cause trattate è di 50 all’anno.
In ogni caso, per potere presentare la richiesta di avvocato specialista è necessaria una condotta deontologicamente integerrima. La verifica dei requisiti spetta al Consiglio nazionale forense.
Il titolo di specialista potrà essere riportato sulla targa dello studio legale e potrà essere speso nelle comunicazioni informative con i clienti. I consigli dell’Ordine terranno un apposito registro consultabile anche per via telematica.
Ovviamente, l’avvocato specialista potrà
svolgere attività anche negli altri settori del diritto, tuttavia è
necessario che, nell’arco di un triennio, siano trattati almeno 50 casi
all’anno nella materia di riferimento ovvero, in alternativa a tale
strada, che siano riconosciuti, nell’arco del medesimo triennio, 75
crediti formativi specifici, di cui almeno 25 per anno.
Il testo del regolamento è consultabile qui
Autore